The look of love

In questo momento dell'anno, le spose di primavera, stanno mettendo a punto i dettagli che caratterizzeranno il loro giorno più bello!
Ah! I matrimoni! Quanto mi piacciono! Mi entusiasma l'idea di contribuire a rendere questo momento speciale ancora più speciale!
Per anni mi sono dedicata al disegno e alla realizzazione di abiti da sposa; da un anno a questa parte, invece, mi sono appassionata a tutti quei piccoli particolari e ricercatezze che fanno unico e personalissimo ogni matrimonio.
Ecco qualche idea:


Adoro realizzare, tra le altre cose, scatoline porta fedi e bouquet di fiori in stoffa e in carta di riso, prendendo ovviamente spunto da cioè che la natura propone! Il complimento più bello che ricevo costantemente per i miei fiori è... la gente che si avvicina per annusarli!



Tutti questi particolari realizzati totalmente a mano, personalizzano senza dubbio qualsiasi matrimonio: si sa infatti che tutto ciò che è fatto a mano ha il pregio di non poter essere riprodotto identicamente!
Ah! Se tornassi indietro quanti dettagli cambierei del mio matrimonio! Terrei marito ed abito.... ma molte altre cose vorrei che fossero diverse, uniche e meno formali! 


A mia discolpa posso dire che tredici anni fa, per i matrimoni, il mood era un pò diverso... Mi ricordo che io e mio marito abbiamo dovuto lottare con il wedding planner perchè ci organizzasse una merenda pomeridiana, quando lui continuava a proporci una cena esageratamente anticipata...alle cinque del pomeriggio!! L'ho detto.... erano altri tempi!
Alla prossima!


Cenetta romantica

Quest'anno voglio festeggiare San Valentino (che come ho già detto è una ricorrenza che amo) con una cenetta romantica per tre!
Si, per tre! Perchè da quando è arrivata la nostra piccola Emma, la festa degli innamorati ha acquistato per noi connotazioni diverse!
Infatti il mio maritino, porta fiori e cioccolatini per due!



 D'altro canto nella stragrande maggioranza dei Paesi, San Valentino è la festa dell'amore, in senso lato, e dell'amicizia! Quindi via ad una cenetta per tre, con una bella apparecchiatura romantica (che mia figlia smonterà in cinque minuti!!), le candele accese, e tanti piatti sfiziosi ed appetitosi!




Non potranno sicuramente mancare cioccolatini fatti in casa, lussuosi dolci al cioccolato e, ovviamente, fiori freschi... rose, per la precisione!!
Diego!!! Alla cena ci penso io, ma al resto...! 
Alla prossima!



Viaggio in Svezia

Ho sempre pensato che se c'è qualcosa per cui valga la pena investire dal punto di vista economico sia viaggiare. Ho avuto la fortuna di visitare la maggior parte delle regioni italiane, me ne mancano davvero poche, e devo dire che non c'è un posto che mi abbia delusa o lasciata indifferente. Lo stesso vale per gli altri paesi europei in cui sono stata. 
Uno dei viaggi che più mi è piaciuto è stato quello in Svezia: la natura rigogliosa, l'aria tersa e pulita, il cibo dal sapore molto familiare (merito delle continue escursioni alla Bottega Svedese!), gli ambienti accoglienti di hotel e ristoranti, la simpatia degli svedesi, i villaggi immersi nel verde con le classiche  case rosse e bianche.... 
Davvero un posto incantevole!



Erano anni che io e mia sorella sognavamo di andarci e ora sogniamo di ritornarci al più presto!
Alla prossima!

La scoperta del bianco

La mia seconda casa era un mini appartamento in città, super accessoriato e ultra moderno, inserito in un condominio con piscina, palestra, sala per feste e riunioni, giardini a go-go. I trentasette metri quadri più  ricchi di comfort che si siano mai visti.
Sul balcone a loggia c'era il barbecue ed in bagno la vasca a idromassaggio. 
Io e mio marito, che ha una vena da architetto molto spiccata, eravamo riusciti a ricavare, in così poco spazio, un soggiorno, una cucina aperta ma appartata, una camera da letto e un bagno regolamentare.
Gli ambienti necessari c'erano tutti ma lo spazio non era molto... mi ci volle abbastanza poco a convincere mio marito, amante dei mobili scuri e delle tonalità calde, che in una casa tanto piccola la priorità fosse quella "alleggerire" gli ambienti con mobili chiari che moltiplicassero la luce. 
L'altra priorità era quella di trovare dei mobili pratici, funzionali ed economici che soddisfacessero le nostre esigenze. Dove trovarli se non all'Ikea? E infatti Ikea fu.
Il ricordo più buffo che ho di quei giorni in cui montavamo, letteralmente, il nostro nido d'amore è la quantità impressionante di scatole, viti, bulloni e pezzi di legno che, nel giro di un paio di giorni (tanti ce ne vollero!!) si trasformarono nella parete attrezzata della mia cucina. Fu un lavoro davvero incredibile!
La casa aveva le pareti bianche e il parquet marrone, e così anche tutti i mobili che l'arredavano: la classica cucina Stat aveva (e ha tutt'ora) il piano marrone; i mobili del soggiorno erano bianchi ma ripiani, pomelli e particolari erano marroni  come il tavolo e le sedie, che però non erano di Ikea, ma trovate in un mercatino e restaurate da me e mio marito, poco prima di trasferirci.
La camera da letto era talmente piccola che dovemmo farci fare i mobili su misura: un armadio a ponte che sormontava il letto e un comò sul quale era, ed è anche oggi, posata una specchiera dei primi anni del novecento, marrone scurissimo, di poco valore venale ma di grande valore estetico.
La specchiera dei primi del Novecento
Ghirlanda di Roseinitaly


















Quando per ovvi motivi di spazio e volendo allargare la nostra famiglia, ci trasferimmo in una casa più grande, cioè quella dove viviamo oggi, la maggior parte dei mobili ad eccezione della camera da letto, finirono nella nostra attuale cucina. Ci limitammo ad sostituire qualche anta che si era rovinata durante il trasloco e a riadattare il piano di lavoro. 
Ormai abituati ed innamorati dei mobili chiari, la "storia" della nostra terza casa era già scritta... Finalmente ebbi la possibilità di rispolverare le riviste di arredamento Shabby, Country Chic e Gustaviano che avevo dovuto accantonare all'epoca dell'appartamento in stile Cottage, e insieme a mio marito iniziammo a dare forma alla nostra attuale casa, cercando anche ispirazione nella rigogliosa natura che ci circonda e che tanto ha contribuito nella scelta di trasferirci qui!
Alla prossima!

Una casa nel parco

A casa con l'influenza, nell'unica mattinata di sole, dopo giorni e giorni di pioggia... Un grande classico! Avrei voglia di uscire per una passeggiata al parco di fronte casa; dalle finestre aperte l'aria sembra tiepida e gradevole, cosa abbastanza strana visto e considerato che fino a ieri sera c'era una lastra di ghiaccio sul parabrezza della mia macchina!
Mi ricordo quando Emma era piccola piccola, passavo ore con lei al parco con la carrozzina e la macchina fotografica, immortalando in migliaia di scatti, alternativamente lei e la natura circostante!
Certo devo ammettere che sono molto fortunata ad avere un parco sotto casa, abitando in una zona abbastanza centrale di una grande città. Quando non posso uscire mi godo il verde dalla finestra. In ogni momento dell'anno ha un fascino diverso e particolare, come si può vedere da alcune foto scattate dalla mia finestra.






.... eh si! sono decisamente fortunata! Per questo e per altri mille motivi!
Alla prossima!

Questione di stile

Come dicevo nel mio ultimo post, quando ho dovuto arredare la mia prima casa, facevo incetta di riviste sulla decorazione e sul'arredamento. All'epoca andava molto di moda lo stile English Country, tipo Laura Ashley e Biggie Best, dove il marrone scuro dei mobili in noce e il  miele delle essenze come il frassino, si illuminavano grazie all'uso copioso di stoffe fiorate e vivacemente colorate nei toni del verde e del rosa, del giallo caldo e del celeste per divani, cuscini, trapunte, tendaggi e paralumi.
Carte da parati a righe o a piccoli motivi geometrici si ammorbidivano grazie a cornici o boiserie floreali.  E infatti neanche la mia casa, che si trova fuori città, poté sottrarsi a questo stile cottage tanto in voga in quegli anni. La sua struttura e le finiture interne - grandi piastrelle in monocottura, porte in ciliegio, un grande focolare in cucina, ecc- favoriva e ben accoglieva un arredamento in questo stile.
Proprio mentre ero intenta ad arredare questa prima abitazione, iniziava ad affacciarsi sulle riviste quali "Le idee di casa mia", un mood diverso, che inneggiava al "rovinato ma bello", alle atmosfere rarefatte e da fiaba dello stile Gustaviano, all'uso e alla percezione del bianco come colore "caldo".
Oramai, però, per me era troppo tardi per fare un' inversione di marcia stilistica nella mia nuova dimora....
Ma qualche anno dopo tutto cambiò, o quasi, come avrò modo di mostrarvi nei prossimi posts.
Oggi non potrei mai rinunciare alla "leggerezza" di una casa declinata nei toni del bianco.....


....  con al massimo qualche tocco di grigio, di tortora, di  delicati colori dalla nuance polvere, e Toile de Jouy!!



La magia... di Cinzia e Mari

Sull'onda della mia personale riflessione sullo stile Shabby Chic italiano, ho comprato il libro scritto ed illustrato con bellissime fotografie da Mari Crea e Cinzia Corbetta "La magia del bianco".
E' un gran bel libro, di quelli che si sfogliano e si risfogliano di continuo, che si mangiano con gli occhi e che ti riempiono di idee.

Ho diversi libri di questo genere, tutti in inglese, ovviamente: Martha Stewart in primis (che amo infinitamente!!!), Rachel Ashwell ed altri scrittori meno famosi ma altrettanto ispirati.
"La magia del bianco" è finalmente il primo, e attualmente unico, libro sullo Shabby Chic scritto in italiano e illustrato attraverso fotografie scattate in vere case di vere famiglie italiane, e non in set fotografici creati apposta!
Beh! fatto sta che leggendolo ho trovato conferma a quello che pensavo, e cioè che in Italia lo stile Shabby è fortemente influenzato dallo stile gustaviano, tipico delle regioni scandinave, e da quello provenzale e contadino. Insomma uno Shabby europeo che con quello americano ha in comune soprattutto la filosofia del dare nuova vita ad ambienti, mobili e oggetti.


Un'altra cosa che mi ha colpito del libro e che citano il titolo di un articolo uscito su una rivista alla fine degli anni novanta: "Rovinato è bello!" Cosa mi ha colpito in questa citazione? Il fatto che ricordo benissimo quell'articolo! Sono abbastanza certa di quale fosse la rivista e sono altrettanto certa di averlo letto mille e mille volte mentre arredavo la mia prima casa... che poi in effetti non aveva nulla di "rovinato" o vissuto! Ma questa è tutta un'altra storia! Alla prossima!!

Atmosfere romantiche

Tra meno di un mese sarà San Valentino, e già da qualche giorno si respira l'aria romantica e un pò  sdolcinata che quest'appuntamento porta con sé.
Fiori, cuori, peluche dall'aria tenera di chi ha bisogno d'affetto, e tubi di cioccolatini...al bacio, popolano le vetrine dei bar, delle pasticcerie e dei negozi di articoli da regalo.
So che molti la considerano una festa consumistica e pretestuosa, ma a me è sempre piaciuto moltissimo ricevere un pensiero romantico in questa giornata, anche un singolo cioccolatino o una rosa a gambo lungo. Allo stesso modo mi piace organizzare una cenetta romantica a due, magari a lume di candela.


Per me una singola rosa a gambo lungo, il più classico dei simboli dell'amore, ha lo stesso impatto di un intero fascio di fiori più ricco ed articolato. In fondo, è proprio in questa occasione più che in altre, che vale il detto "è il pensiero quello che conta"!






Un dolce senza nome


Non so voi ma io, dopo le feste natalizie, non sopporto più neanche la vista di panettoni e pandori.
Dovrebbero sparire da soli già la sera del 6 gennaio, e invece continuano a gironzolare per la casa per settimane e settimane a seguire: dalla dispensa al tavolo della sala da pranzo; su una sedia del soggiorno o della cucina in un continuo balletto che ha fine solo quando, verso aprile, ormai scaduto, mi rassegno a buttarlo. Proprio per questo evito sempre di comprarne, tanto, purtroppo, ne arrivano lo stesso grandi quantità dagli altri!
Quest'anno ho deciso di "riciclare" uno dei due interi panettoni avanzati, prima che scada, trasformandolo in un altro dolce.
Indecisa se provare con un ricchissimo french toast - che però ha lo svantaggio di essere fritto fritto fritto - o con un pudding - forse ancora un pò troppo natalizio - penso che mi inventerò un dolce tutto nuovo, che non ha ancora un nome, che non sia fritto nè troppo aromatico, che sia morbido e da mangiare con il cucchiaio... mmmm ho già l'acquolina in bocca!! ecco perchè non dimagrirò mai!!

 ok vi lascio, vado a creare!!

French toast
pudding

Shabby Chic? .... Non proprio!

Sfogliando i libri di Rachel Ashwell mi sono resa conto che negli anni ho usato in modo abbastanza inappropriato l'appellativo di "Shabby Chic", in riferimento allo stile della mia casa. 
In effetti, di shabby in senso stretto, cioè di rovinato, non c'è davvero niente. Anzi. 
Parecchi mobili, in realtà, sono vecchi, trovati nei mercatini o nelle case dei nonni o, ancora, nella cantina dei miei genitori o, addirittura, per strada; idem dicasi per lampadari, specchiere, copriletti e soprammobili.
Ogni mobile, però, prima di trovare posto in casa, è stato da me e mio marito ripulito, scartavetrato, riparato, ridipinto (di bianco, of course) e lucidato con mani e mani di cera naturale. In qualche caso anche invecchiato ad hoc. Le poltrone e le sedie sono state imbottite e rivestite con stoffe nuove e ricercate.
Il risultato finale? Tutt'altro che "shabby",  senz'altro chic. Forse più di sapore Gustaviano, riscaldato da qualche accento provenzale, che Shabby in senso letterale, stile di recupero, a volte estremo, della Ashwell.


Nel famoso bed and breakfast texano della madre dello Shabby, "The Prairie", si possono trovare- almeno così si vede nelle foto del sito ufficiale- armadi, tavoli e credenze scrostati, sedie spaiate, tende e cuscini scoloriti, tappezzerie sdrucite. Di grandissimo fascino in quel contesto, indubbiamente. 
Ma si può immaginare qualcosa del genere in una piccola casa, in un palazzo che da solo fa provincia, in una grande città come Roma? 
Io lo immagino... Purtroppo! E sono certa che l'effetto sarebbe molto meno charmant! 
Quindi, che dire? Shabby si! ... ma non troppo!

Specchio di peltro trovato in un mercatino. Gli manca una chiavetta ma lo adoro!

Specchio con cornice a rilievo. Originariamente dorata, ora è bianca con qualche scrostatura!


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