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Portatovagliolo country


Oggi vi spiego come realizzare un grazioso portatovagliolo
in stile Country, con le brattee di granturco.
Si! Ancora loro! Perchè hanno un'infinita  gamma di
possibilità di impiego, più o meno come i fili di carta (twistart)
 o la carta crespa, ma con la significativa differenza  che, essendo 
sostanzialmente degli scarti, sono gratuiti!


Preparare le foglie come spiegato nei precedenti tutorial.
Mentre sono ancora umide, ritagliate dieci petali e preparate un centro sfrangiato 
sostenuto con un fil di ferro.


Quando i petali si saranno nuovamente seccati,
assemblare il fiore aiutandosi con poche gocce di colla vinilica.
Preparare tre fiori e unirli in un unico mazzolino, intrecciando i gambi di fil di ferro.
Rivestire il gambo con una brattea, assicurandola con altra colla.
Con dei colori ad acquerello dipingere delicatamente i fiori, insistendo sul centro e sulla 
base dei petali, lasciando i bordi al naturale.



Piegare il gambo ad anello e fermarlo, al di sotto dei fiori, con un goccio di colla a caldo.
Il portatovagliolo è pronto! 
Oltre ad essere una bella decorazione per la tavola autunnale, 
trovo che sia un bellissimo segnaposto per ogni occasione!
Ed in più ha il valore aggiunto del riciclo!



Buon lavoro e... Alla prossima!
Manuela

Sgabello Country Chic

In principio era un normalissimo sgabellino poggia piedi,
nulla di particolare ma molto comodo, con la sua struttura color rovere chiaro
e la seduta in tessuto blu con disegnini bianchi.
Già qualche anno fa avevo tinto le parti in legno con una tonalità di bianco sporco
molto simile al colore della poltrona sotto cui lo tenevo.
Dopo anni di uso intensivo e diversificato da parte della mia piccola selvaggia
era ridotto proprio male, con la vernice scrostata (beh... questo non è proprio un difetto, vero?), 
l'imbottitura praticamente sfondata e la passamaneria staccata.
Insomma era proprio arrivato il tempo di un profondo restyling!


Dopo aver staccato completamente la passamaneria e aver sollevato parzialmente
la tappezzeria, ho sistemato e ri-imbottito la seduta con della gommapiuma;
poi, anche se non è una cosa molto ortodossa da fare,
ho riattaccato la tappezzeria originale ancora integra e resistente, 
per usarla come fodera.


Ho potuto permettermi questa "licenza poetica" (chiamiamola così!!) perchè 
intendevo tappezzare lo sgabello con della iuta, dalla trama fitta ed assolutamente opaca. 
Se invece avessi voluto rivestirla con un altro tessuto,
avrei dovuto tassativamente rimuovere la tappezzeria originaria 
e sostituirla con della tela bianca di cotone.
Ma, come dicevo, nel mio caso non è stato necessario.


Essendosi rotta la sparapunti proprio mentre iniziavo il lavoro di fissaggio,
ho dovuto chiedere aiuto a mio padre che, grazie alla sua lunga esperienza,
è riuscito miracolosamente ad attaccare tutti i punti necessari lungo i lati retti della struttura.


Ho rifinito gli angoli con ago e filo di cotone.
Infine ho attaccato con un po' di colla a caldo un nastro di pizzo rustico
color ecrù. Ho dato un'ulteriore "scrostata" alla struttura con la carta vetrata fine e...
ho rimesso lo sgabello sotto la sua sedia!



Non lo trovate carino? Adoro il contrasto tra la iuta grezza ed il pizzo....
...che poi sta benissimo anche col tappeto!!
Alla prossima!!


Manuela

Una collezione di cuori

Anche se dico sempre che non amo gli eccessi decorativi in realtà anche io son caduta in un piccolo "eccesso", con la collezione di cuori che ho in cucina. L'ho sistemata su due piccole pareti, perchè è una collezione abbastanza corposa e non mi piaceva fare la "grande ammucchiata".
Da una parte ci sono tutti cuori chiari, di cui uno molto grande e di alluminio è, in realtà, un porta tealight; tra un cuore ed un altro c'è appeso anche un vasetto di vetro con una delle rose dei miei vasi. 





I cuori sono appesi, anziché direttamente sulla parete (per evitare di fare troppi buchi), su un vecchio appendino per presine che, illo tempore, avevo dipinto di bianco. 




Sull'altra parete la collezione è più colorata, con alcuni cuori grigi (ricordo del mercato dei fiori di Parigi), un grande cuore-stampo di rame, un cuore-campanella rosso e alcuni cuori di alluminio traforati. Altri cuori di dimensioni più considerevoli sono sparsi quà e là per la cucina.



Di questa collezione la cosa che mi piace di più è che ogni pezzo mi ricorda un viaggio o un'occasione speciale, come il grande cuore in ferro battuto con al centro due bambini, ricevuto in regalo un indimenticabile Natale di qualche anno fa!
E voi, cosa amate collezionare? In che cosa vi concedete un piccolo-grande eccesso decorativo? Raccontatemi e...alla prossima!

Manuela

Da cassetta per il vino a vassoio... fai da te!

Avevo da tempo questa cassetta per i vini, di forma quadrata, di una bella dimensione e dalla nuance un po' brunita. Così com'era non aveva una grande utilità per me; per questo ho deciso di trasformarla in qualcosa di speciale per la mia casa facendone un vassoio dall'aria vintage, elegante, capiente e funzionale.
Per questo progetto ho usato solo la base della scatola, lasciando il coperchio per un'altra "occasione"; ho rimosso le cerniere e il lucchetto di chiusura. Ho riparato con il legno plastico le scalfiture dovute alla rimozione delle parti in metallo ed ho scartavetrato leggermente per uniformare il tutto.





Con il bitume di giudea ho colorato la base, sia internamente che esternamente. Il legno poroso e grezzo ha assorbito il colore lasciando però in evidenza le venature naturali. Una volta asciutto ho passato uno straccio di cotone per sincerarmi che non ci fossero eccessi di bitume e, con l'aiuto di un altro straccio bagnato e di un paio di cucchiai di chalk paint bianca, ho dato una velatura grigiastra, per conferire al vassoio un'aria invecchiata e rovinata dal tempo e dalle intemperie.




Dopo aver lucidato il vassoio con una generosa mano di cera neutra, vi ho attaccato due maniglie di ottone brunito a semicupola.


Il risultato finale è stato davvero soddisfacente! Mi piace moltissimo questo vassoio che,  per colore e per forma, si adatta perfettamente a ricevere sia degli elementi moderni- come una brocca di vetro e dei bicchieri colorati da bibita - che degli elementi antichi, come una brocca d'argento, un sevizio in porcellana d'antan ed una bellissima rosa!
Alla prossima!





Manuela

Pic-nic estivo


Eccomi qui di ritorno dopo una breve pausa estiva: due settimane sono davvero poca cosa rispetto un intero anno di duro lavoro, ma sono comunque grata di essermele potute permettere; mi rendo conto che al giorno d'oggi sono un vero lusso, non alla portata di tutti.

Una cosa che invece è indubbiamente alla portata di tutti è un bel pic nic: basta un angolo di parco,   anche cittadino, qualcosa di semplice da mangiare, una tovaglia e qualche cuscino e voilà il gioco è fatto! La sensazione di vacanza, di libertà e spensieratezza è assicurata!
Anche io  ne ho organizzato uno di recente, molto semplice e poco impegnativo. 
Non avevo voglia di allestirlo all'ora del pranzo per via del caldo eccessivo nè, ovviamente, all'ora di cena per poterci godere ancora un po' di luce del giorno; così ho optato per l'ora dell'aperitivo!
È stata una scelta molto conveniente, anche per il minimo impegno che ha comportato dal punto di vista culinario, diciamo così! Infatti al posto dei grandi classici dei pic nic, cioè panini, insalate di pasta o riso, torte salate e così via, ho proposto una scelta di formaggi, che ho affettato sul momento, da abinare a diversi tipi di frutta e miele.
















Come dolce una semplice panna cotta e acque aromatiche gelate per dissetarci!
A rendere il tutto ancora  più speciale, sono stati i meravigliosi fiori, raccolti nelle vicinanze da un amico e superbamente composti da mia sorella in una brocca dell'acqua, che campeggiavano su un  tavolo  di legno del parco che ci è servito da appoggio durante tutto il pomeriggio!













Alla prossima!
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